Latest news:

 

Legge della comunicazione
L'inevitabile risultato del miglioramento e dell'allargamento della comunicazione tre differenti livelli in una gerarchia e' il considerevole
ampliamento dell'area di incomprensione.

Read more...


 

 



   


  


 

Lascia i tuoi commenti e suggerimenti nel guestbook del sito  


 

Definizioni:

 

Legge di Putt
La tecnologia e' dominata da due tipi di persone:
Quelli che capiscono cio' che non dirigono.
Quelli che dirigono cio' che non capiscono.
 

Read more...


Links:

Far srl
Bandw
Totalsecurity
Emanuele
Letizia
Riccardo

 

ANATOMIA

Cenni di anatomia e fisiologia dell'apparato ripdoruttivo maschile e femminile


L’apparato riproduttivo maschile è costituito da vari organi e strutture, le quali tutte insieme compongono l’apparato genitale. Possiamo distinguere tali parti in:

  • organi genitali esterni : il pene e lo scroto;
  • organi genitali interni : i testicoli, gli epididimi, i vasi deferenti, le vescichette seminali, la prostata, i dotti eiaculatori, le ghiandole di Cowper, l’uretra.

Esaminiamo ora brevemente le singole parti di questo apparato.

ORGANI GENITALI ESTERNI

Pene
Il pene costituisce l’organo deputato ad introdurre gli spermatozoi all’interno della vagina durante il rapporto sessuale.

Il pene è formato da una testa o glande e dall’asta o corpo. Sul glande si trova l’apertura esterna dell’uretra dalla quale fuoriescono l’urina e lo sperma.
La sua forma e consistenza si possono modificare durante l’erezione, fenomeno che interviene con lo stimolo sessuale, in seguito a stimolazioni nervose. Tale capacità si deve alla sua particolarità anatomica, costituita da strutture formate da tessuto spugnoso, ricco di vasi sanguigni. Queste strutture funzionano come una spugna che, attraverso meccanismi particolari, che poi esamineremo, permette, durante la fase dell’erezione, al sangue di raccogliersi in questo organo senza poi farlo defluire nelle vene, facendo sì che il pene aumenti di volume e diventi rigido. Questo corpo spugnoso che racchiude e circonda l’uretra a livello dell’apice del pene va a formare il glande che ne rappresenta la parte più sensibile. Le due strutture laterali presentano centralmente un’arteria longitudinale, che a sua volta si distribuisce attraverso ramificazioni vascolari più piccole a tutto il tessuto spugnoso dell’organo; tali vasi quindi permettono al sangue di affluire e riempire gli spazi vascolari di queste strutture, facendo aumentare di volume e rendendo rigido il pene.

Scroto
Il sacco scrotale è una specie di sacchetto muscolare, che alloggia due compartimenti all’interno dei quali si trovano i testicoli. Ciascun testicolo presenta un cordone (detto appunto cordone spermatico) contenente condotti, vasi sanguigni, fibre muscolari e nervi. Il sacco scrotale svolge un compito fondamentale nella termoregolazione dei testicoli, rilasciando o contraendo le fibre muscolari della parete e conseguentemente allontanando o avvicinando i testicoli al corpo, facendo sì che essi si mantengano ad una temperatura costante (al di sotto di circa due gradi di quella corporea che è di 37° C); infatti una temperatura eccessiva potrebbe denaturare gli spermatozoi provocando sterilità o infertilità, cioè rendendo il soggetto incapace di poter fertilizzare con il proprio seme l’uovo femminile.

ORGANI GENITALI INTERNI

Testicoli
I testicoli sono alloggiati in una sacca cutanea chiamata borsa o sacca scrotale, sono due ghiandole che si presentano a forma di uovo e contengono i tubuli seminiferi che sono quelle strutture che hanno il compito di produrre gli spermatozoi che poi andranno a fecondare l’uovo femminile. Accanto ai tubuli seminiferi vi sono altre cellule, chiamate cellule interstiziali, deputate alla produzione dell’ormone sessuale maschile (testosterone).

Epididimi
Gli epididimi costituiscono un piccolo rilievo sulla parte superiore di ciascun testicolo. Si presentano come un tubo aggrovigliato; tale struttura funziona come luogo di accumulo e maturazione degli spermatozoi prodotti.

Vasi deferenti
Il dotto o vaso deferente è un condotto, lungo dai 40 ai 45 centimetri che collega gli epididimi ad altri organi; dopo aver percorso questo piccolo tubo gli spermatozoi si mescolano con altri liquidi prodotti sia dalle vescichette seminali che dalla prostata; si viene così a formare il liquido seminale.

Vescichette seminali
Queste piccole strutture si trovano posizionate poco sopra ed ai due lati della prostata.
Si presentano come piccole tasche secernenti un liquido biancastro ricco di fruttosio. Questo liquido costituisce nutrimento per gli spermatozoi, aumentandone la motilità.

Prostata
La prostata è una ghiandola delle dimensioni di una grossa castagna, si trova sotto la vescica, è attraversata dai condotti eiaculatori che poi sboccano nell’uretra prostatica (parte dell’uretra che attraversa la prostata).

Dotti eiaculatori
I dotti eiaculatori si trovano all’interno della prostata e sono formati dall’unione dei dotti deferenti con le vescichette seminali; confluiscono poi nell’uretra.

Ghiandole di Cowper
Queste ghiandole si trovano sotto la prostata, ai lati dell’uretra, durante la fase di eccitazione sessuale, secernono una piccola quantità di liquido che partecipa a neutralizzare l’ambiente acido uretrale, permettendo agli spermatozoi eiaculati di vivere più a lungo.

Uretra
L’uretra costituisce un condotto decorrente inizialmente, come abbiamo detto, all’interno della prostata, che si continua in un tratto intermedio attraversante il pavimento pelvico ed infine un ultimo tratto che attraversa il corpo spugnoso del pene. Nel canale uretrale si trovano molte ghiandole.

FISIOLOGIA

L’apparato riproduttivo, come del resto avviene anche per gli altri apparati del corpo umano, risulta completo e differenziato sin dalla nascita; tuttavia la sua funzionalità si ha solo dopo la pubertà, con il raggiungimento della maturità sessuale.
La pubertà è quella fascia di età compresa tra gli undici e i sedici anni in cui il ragazzo acquista la maturità sessuale, cioè la capacità di riprodursi (procreare).
Nel periodo della pubertà in seguito a stimolazione ormonale a partenza centrale, cioè a livello del cervello, si originano dei segnali di “attivazione” verso le ghiandole sessuali (gonadi), che nel caso del maschio sono i testicoli, i quali a loro volta cominciano a produrre ormoni specifici, rappresentati dagli ormoni sessuali.
Gli ormoni sessuali agiscono sul giovane determinando un complesso di trasformazioni, sia a carico dell’aspetto fisico sia della struttura anatomica, ma soprattutto funzionale dell’apparato riproduttivo.
Tra le prime, quelle più evidenti sono: la crescita della barba, la crescita dei peli nella regione pubica e sotto le ascelle, l’ingrossamento del pomo di Adamo (prominenza a livello della regione centrale – anteriore del collo), ma anche l’irrobustirsi dei vari muscoli, l’allargamento delle spalle e modificazione particolarmente evidente il cambiamento del timbro della voce.
Tra le seconde rientrano tutte quelle trasformazioni a carico degli organi genitali, esaminati nella parte descrittiva anatomica, che comportano una loro attivazione e maturazione rivolte in ultima analisi alla formazione del liquido seminale completo, capace cioè di coniugarsi con quelle strutture riproduttive femminili per dar luogo alla procreazione di un altro essere umano.

L’atto sessuale nel maschio
Nell’uomo la sede dalla quale si originano, per la gran parte, gli impulsi per avviare l’atto sessuale è il glande, la parte terminale del pene, poiché esso risulta estremamente sensibile per la presenza di numerosi recettori (sensori) che trasmettono al sistema nervoso determinate sensazioni, che potremmo definire appunto sensazioni sessuali.
Tuttavia la stimolazione di altre aree della regione pubica, quali lo scroto, la regione circostante compresa tra scroto ed ano, ecc, possono generare impulsi per far aumentare la sensazione sessuale.
Talvolta il bisogno sessuale può avere anche un’origine, per così dire interna, cioè dovuto ad un eccesso di secrezione all’interno degli organi sessuali.
Nell’eccitazione sessuale una certa parte viene svolta anche dalla componente psichica, infatti stimoli psichici adeguati possono aumentare di molto il modo di effettuare l’atto sessuale. Il pensare ad eventi sessuali o sognare di fare l’atto sessuale può in effetti portare il soggetto ad avere una reale eiaculazione.
L’atto sessuale è dovuto a meccanismi riflessi, i quali dipendono dal midollo spinale (sacrale e lombare). Tali meccanismi possono originarsi quindi sia da impulsi psichici che dalla reale stimolazione sessuale.
Le fasi dell’atto sessuale nell’uomo possono essere ricondotte essenzialmente a tre: l’erezione, la lubrificazione e l’eiaculazione.
L’erezione ha origine da impulsi nervosi provenienti dal midollo sacrale che attraverso dei nervi raggiungono il pene. Tali impulsi determinano la dilatazione delle arterie del pene con conseguente afflusso di sangue arterioso ad alta pressione nel tessuto spugnoso del pene. Il tessuto spugnoso del pene funziona come un sistema di contenitori, che in condizioni normali sono vuoti, che vengono riempiti e si dilatano ampiamente con l’afflusso di sangue, poiché il deflusso di sangue venoso è in parte impedito. Questo tessuto spugnoso è avvolto da tessuto resistente, per cui il rigonfiamento di queste strutture rende il pene duro e più lungo.
La lubrificazione è la fase nella quale, in seguito all’eccitazione sessuale, gli impulsi nervosi, oltre a determinare l’erezione, provocano la secrezione di muco dalle ghiandole uretrali e bulbo-uretrali. Questo muco durante l’accoppiamento scorre lungo l’uretra favorendo la lubrificazione del rapporto sessuale. Tuttavia la maggiore lubrificazione nell’accoppiamento viene garantita dagli organi sessuali della donna.
L’eiaculazione rappresenta la fase conclusiva dell’atto sessuale dell’uomo. In questa fase l’eccitazione sessuale raggiunge la sua massima intensità ed è a questo punto che i centri riflessi spinali a livello lombare emettono impulsi ritmici che raggiungono gli organi genitali facendo iniziare l’emissione che precede l’eiaculazione. Durante l’emissione, iniziata da contrazioni ondulatorie dei dotti dei testicoli, degli epididimi e dei vasi deferenti, si ha l’immissione degli spermatozoi nell’uretra interna. Contemporaneamente la contrazione ritmica delle vescichette seminali e delle fasce muscolari della prostata consentono di far uscire il liquido seminale e quello prostatico insieme con gli spermatozoi.
Tutti questi diversi costituenti si uniscono a formare lo sperma o seme. Successivamente altri impulsi nervosi a livello sacrale raggiungono i muscoli che tengono chiusa la base del tessuto erettile del pene, determinando in modo ritmico aumenti di pressione, che provocano attraverso l’uretra, una vera e propria spremitura dello sperma all’esterno, quest’ultima attività rappresenta effettivamente ciò che noi chiamiamo eiaculazione.

Spermatogenesi
All’interno del testicolo, a livello dei tubuli seminiferi, si trovano vari tipi di cellule; queste cellule colonizzano il tubulo seminifero già nei primi mesi di vita fetale, rivestono la superficie interna del tubulo e non possono essere più sostituite.
Alcune cellule producono gli spermatozoi, cellule maschili deputate specificamente alla riproduzione; altre cellule, chiamate interstiziali, svolgono una funzione endocrina, cioè producono ormoni sessuali maschili (tra i quali il testosterone è uno dei più importanti).

Ogni spermatozoo è costituito dalla testa, che è il corpo cellulare vero e proprio, dal collo e dalla coda, quest’ultima molto lunga, detta flagello, la cui funzione è quella di permettere una adeguata motilità allo spermatozoo. Nella testa dello spermatozoo il nucleo cellulare contiene 23 cromosomi (i cromosomi racchiudono il codice genetico dell’individuo) che portano i caratteri ereditari paterni; questi 23 cromosomi insieme agli altri 23 cromosomi dell’ovulo femminile, una volta uniti, formeranno il patrimonio genetico di un nuovo individuo.
Tra le varie cellule ve ne sono alcune specializzate, dette cellule del Sertoli, che hanno una funzione nutritiva, rivestendo in tal modo una funzione importante per la moltiplicazione stessa delle cellule.
Nei tubuli seminiferi gli spermatozoi si formano in modo continuo, poi raggiungono l’epididimo, struttura situata nella parte superiore di ciascun testicolo.
Gli spermatozoi stazionano per circa 15 giorni nell’epididimo, struttura che funziona come luogo di immagazzinamento e maturazione degli stessi, che successivamente attraverso un condotto, chiamato dotto deferente, arrivano alle vescichette seminali.
Nelle vescichette seminali vi rimangono per pochi giorni, si trovano immersi in uno speciale liquido, che è il liquido seminale, prodotto sia dalle stesse vescichette seminali che dalla prostata.
Questo liquido è ricco di fruttosio, per cui ha un alto valore energetico, finalizzato appunto a fornire il nutrimento agli spermatozoi e ad aumentarne la motilità per i loro spostamenti attraverso le vie genitali.
Gli spermatozoi ed il liquido seminale costituiscono lo sperma; tale sostanza viene prodotta nell’uomo dalla pubertà fino praticamente alla vecchiaia.
Lo sperma contenuto nelle vescichette seminali, in seguito allo stimolo sessuale percorre il canale uretrale, attraverso il pene, e giunge all’esterno.
Questa fase, definita eiaculazione, costituisce l’effetto finale del predetto stimolo sessuale. Ciascuna eiaculazione porta alla fuoriuscita di pochi centimetri cubi di sperma, contenente all’incirca 150 milioni di spermatozoi.


L’APPARATO GENITALE FEMMINILE

ANATOMIA
L’apparato genitale femminile è molto più complesso di quello maschile dal momento che tra le sue funzioni vi è quella fondamentale di ospitare e favorire lo sviluppo di un nuovo essere.
Si distinguono genitali femminili esterni, visibili e genitali femminili interni che hanno sede nella cavità pelvica, posta inferiormente alla cavità addominale.

GENITALI FEMMINILI ESTERNI

Il termine vulva indica gli organi genitali visibili esternamente; in essa si distinguono diverse parti:

  • Le grandi labbra: pliche cutanee che circondano l’orifizio esterno della vagina
  • Le piccole labbra: pliche cutanee più piccole, all’interno delle precedenti; esse circondano anteriormente il clitoride.
  • Il clitoride: delle dimensioni di un nocciolo di ciliegia, si trova nel punto in cui si incontrano le piccole labbra. Come il pene, di cui rappresenta il corrispettivo femminile, ha una sensibilità particolarmente sviluppata per la presenza di numerosissime terminazioni nervose. La sua funzione è unicamente quella di determinare la sensazione di piacere ma non partecipa direttamente alla funzione riproduttiva.
  • Il vestibolo: è diviso in due parti principali rappresentate dal meato urinario, che è un piccolo orifizio per l’emissione dell’urina all’esterno, e l’apertura o ostio della vagina.

GENITALI FEMMINILI INTERNI

  • Vagina: è un canale di 7-10 cm che mette in comunicazione la vulva, nella quale termina, appunto, con l’ostio vaginale e, in profondità con il collo dell’utero. La sua funzione è quella di consentire l’accoppiamento ed il passaggio del feto.
    Durante il rapporto sessuale viene deposto nella vagina, attraverso l’eiaculazione, il liquido seminale. Questo contiene milioni di spermatozoi ma solo uno sarà in grado di fecondare l’ovulo femminile a livello delle tube.
    Appena oltre l’apertura della vagina si trova l’imene, un sottile diaframma di tessuto che ostruisce in parte l’accesso alla vagina lasciando un piccolo passaggio per la fuoriuscita del sangue mestruale; non ha alcuna funzione biologica nota.
  • Utero: è un organo muscolare cavo a forma di pera capovolta, lungo da 7 a 10 cm e largo 5 cm. Ha la funzione di accogliere l’ovulo fecondato e di consentirne lo sviluppo fino al parto; per questo motivo è rivestito, internamente, da una mucosa molto ricca di vasi sanguigni, detta endometrio. Ha pareti molto spesse ed è molto elastico in quanto deve aumentare di volume per raccogliere il feto che cresce.
    La sua parte terminale inferiore, il collo dell’utero, si apre nella zona superiore della vagina mediante un passaggio detto ostio cervicale. Il collo dell’utero ha la capacità di espandersi e di contrarsi per permettere il passaggio del feto e la sua espulsione al momento del parto. Attraverso il collo dell’utero passa anche il sangue mestruale prima di raggiungere la vagina. In senso contrario, lo sperma dalla vagina passa attraverso il collo dell’utero per raggiungere il corpo dell’utero e le tube. Il collo dell’utero secerne un liquido detto muco cervicale.
  • Tube di Falloppio: sono due condotti sottili, lunghi circa 10 cm, che permettono la comunicazione tra l’utero, al quale sono fissate in corrispondenza della sua parte superiore, e le due ovaie con le quali sono collegate tramite un’apertura. Sono rivestite internamente da una mucosa con ciglia vibratili che, con il loro movimento, facilitano, insieme alla contrazione delle tube, il passaggio dell’ovulo dall’ovaio all’utero. Lo spermatozoo che arriva nella tuba si muove contro la corrente delle ciglia. Ecco perché è solo lo spermatozoo più maturo e sviluppato che è in grado di fecondare l’ovulo. Questo processo di fecondazione avviene, appunto, nella tuba. Quando quest’ultima, per qualche motivo, si ostruisce ostacolando il passaggio dell’ovulo fecondato verso l’utero, si verifica quella che viene detta gravidanza ectopica o extrauterina.
  • Ovaie: sono due ghiandole a forma di mandorla, lunghe 4 cm, situate a fianco dell’utero, rispettivamente, a destra e a sinistra della sua parte superiore, e mantenute in questa sede dai legamenti ovarici. Hanno due importanti funzioni: una è quella di conservare e portare a maturazione gli ovuli, che sono le cellule sessuali femminili, dette anche gameti femminili. La maturazione degli ovuli avviene in particolari piccoli ammassi di cellule dette “follicoli”. Durante la vita feconda un uovo matura una volta per ciclo, esce dall’ovaio per entrare nella tuba corrispondente e, attraverso questa, raggiunge l’utero dove segue un destino diverso a seconda se è stato fecondato o meno dalla cellula sessuale maschile.
    L’altra è una funzione endocrina, cioè quella di secernere gli ormoni femminili, in particolare estrogeni e progesterone, che regolano a loro volta tutte le funzioni dell’apparato genitale femminile e lo sviluppo dei caratteri sessuali.
    In particolare, gli estrogeni sono essenziali per il normale sviluppo sessuale femminile e per le funzioni legate alla riproduzione; il progesterone interviene nel processo del ciclo ovario e nella gravidanza preparando l’impianto dell’uovo fecondato, assicurando il normale funzionamento della placenta e contribuendo ad avviare il travaglio.

FISIOLOGIA

  • Qualche elemento di fisiologia è stato già presentato nel paragrafo precedente nel quale si è fatto qualche accenno sulle funzioni dei singoli organi dell’apparato genitale femminile.
    Vediamo ora in generale le principali funzioni di questo apparato genitale femminile nel suo insieme e che sono:
  • Il ciclo ovarico
  • La fecondazione
  • La gravidanza

Il ciclo ovarico
Le cellule sessuali femminili od ovuli sono presenti nelle ovaie fin dalla nascita in un numero ben definito (400-500). Fino alla pubertà le cellule sono immature, cioè non sono in grado di essere fecondate. Alla pubertà, quindi in un’età che è variabile da donna a donna, a seguito di stimolazione da parte dell’ipofisi, una ghiandola situata alla base del cervello e che regola, attraverso la produzione di ormoni, le principali funzioni di tutto l’organismo, si avvia la maturazione di un ovulo. Questo processo, detto appunto ciclo ovarico, dura circa 28 giorni. Di qui inizia il periodo fertile della donna che si concluderà con la menopausa, cioè il periodo in cui cessa l’attività delle ovaie, anch’esso diverso da donna a donna.
In che cosa consiste, più dettagliatamente, il ciclo ovarico? E’ stato detto che si tratta del processo di maturazione dell’ovulo che avviene ogni 28 giorni a partire dalla pubertà fino alla menopausa.
Gli organi che governano questo ciclo sono l’ipotalamo, che è una particolare area del cervello e l’ipofisi che, abbiamo detto, è situata alla base del cervello. L’ipofisi secerne ormoni, detti gonadotropine, che agiscono sulle ovaie; in particolare uno di questi è detto follicolostimolante in quanto stimola la maturazione del follicolo; l’altro è chiamato luteinizzante o LH, perché regola, come vedremo poi, la formazione del corpo luteo.
E’ stato detto che l’ovulo compie la sua maturazione all’interno di un gruppetto di cellule, il follicolo. Man mano che l’ovulo si sviluppa, il follicolo si ingrossa e comincia a produrre gli ormoni sessuali femminili, cioè gli estrogeni i quali determinano, da una parte, la ricostituzione della mucosa uterina sfaldatasi nella mestruazione e, dall’altra, la crescita di alcuni follicoli all’interno delle ovaie. Uno solo di questi follicoli va incontra a rottura, sotto l’azione degli estrogeni che, in questa fase raggiungono il picco, liberando l’ovulo nella tuba. Questa attività, l’ovulazione, avviene al 14° giorno. Il livello ematico degli estrogeni si riduce drasticamente per cui il follicolo scoppiato subisce alcune trasformazioni, prendendo il nome di corpo luteo, che produce estrogeni e progesterone. Se l’ovulo viene fecondato il ciclo si concluderà con una gravidanza.
Se l’ovulo non viene fecondato si verifica una serie di trasformazioni particolarmente a carico dell’utero la cui mucosa si era ispessita e arricchita di vasi sanguigni per svolgere la sua funzione nutritiva del feto. In particolare, il corpo luteo va incontro a regressione nel giro di 14 giorni con conseguente riduzione della produzione di estrogeni e progesterone. Questo calo ormonale causa il disfacimento della mucosa uterina che si sfalda e viene eliminata insieme all’ovulo non fecondato con il fenomeno della mestruazione.
Schematicamente, dunque, il ciclo ovarico presenta tre fasi:

  • fase pre-ovulatoria, di durata variabile, da pochi giorni a due settimane, nella quale l’ovulo giunge a maturazione e l’endometrio uterino aumenta di volume;
  • fase ovulatoria, della durata di circa 2-3 giorni, che è la fase nella quale vi è la possibilità di fecondazione dell’ovulo;
  • fase post-ovulatoria, che dura circa 13-14 giorni, nella quale l’utero è pronto ad un’eventuale gravidanza e che, in assenza di questa, termina con la mestruazione.

La fecondazione

L’ovulo, o cellula uovo, è più grande dello spermatozoo: il suo diametro è di un decimo di millimetro. Esso contiene il patrimonio ereditario femminile contenuto nel materiale genetico dei 23 cromosomi. A differenza di tutte le altre cellule, infatti, i gameti, cioè le cellule sessuali, devono contenere la metà del numero dei cromosomi in modo tale che con il processo della fecondazione, cioè della penetrazione dello spermatozoo, che allo stesso modo contiene 23 cromosomi, si ricompone il numero di cromosomi tipico della specie. Il meccanismo che porta alla divisione a metà del numero di cromosomi è detto meiosi che si distingue, pertanto dal meccanismo di divisione di tutte le altre cellule, detto mitosi che mantiene inalterato il patrimonio cromosomico.
Il processo di fecondazione avviene a livello della tuba uterina dove risalgono gli spermatozoi deposti in vagina durante il rapporto sessuale, tramite l’eiaculazione.
Solo uno di essi ha la possibilità di penetrare all’interno dell’ovulo; infatti quest’ultimo, una volta fecondato, altera chimicamente la sua membrana impedendo il passaggio di altri spermatozoi. La fusione dei due gameti da origine ad una cellula, detta zigote dalla quale si svilupperà l’embrione.

La gravidanza
Già 30 ore dopo la fecondazione lo zigote inizia a dividersi rapidamente dando luogo all’embrione che scende verso l’utero in circa 6 giorni. Nell’arco di 3-4 giorni lo zigote è già trasformato in una passerella di cellule detta morula che, al 6°-7° giorno, si trasforma in una sfera cava, la blastocisti, formata dalla massa cellulare di cellule da cui si svilupperà l’embrione vero e proprio e da un involucro esterno, il corion. La blastocisti si impianta nella mucosa dell’utero che ha subito l’ idonea trasformazione per accoglierla. Si forma, poi, la camera gestazionale che contiene il liquido amniotico in cui si trova l’embrione (che sarà detto feto a partire dal 2° mese di gravidanza) e la placenta, l’organo che unisce l’organismo fetale a quello materno. Placenta e feto sono uniti dal cordone ombelicale attraverso il quale la placenta provvede a trasmettere al feto l’ossigeno e le sostanze nutritive e, viceversa, a filtrare le scorie. La formazione completa del nuove essere avviene nell’arco di 265 giorni.

FASI DELLO SVILUPPO EMBRIONALE E FETALE

Vengono di seguito esposte in modo sintetico le fasi dello sviluppo embrionale e fetale umano.

  • 4a settimana di gravidanza: l’embrione misura circa 1,5 cm e pesa 3 g. Si forma l’amnios che è un sacchetto pieno di liquido, il liquido amniotico, che ha la funzione di proteggere il feto dagli urti e dagli sbalzi di temperatura.
  • 6a settimana: l’embrione è lungo circa 1 cm e pesa circa 10 g. Si cominciano a distinguere gli occhi, le orecchie, il naso e le dita. In questo periodo cominciano a svilupparsi gli organi interni. Da questo momento in poi non si parla più di sviluppo embrionale ma di sviluppo fetale.
  • 3° mese: il feto è lungo circa 15 cm e pesa circa 30 g. In questa fase è possibile determinarne il sesso dal momento che sono distinguibili gli organi genitali.
  • 5° mese: l’organismo del feto è quasi completo, anche se ancora immaturo.
  • 7° mese: il feto è completamente formato.
  • 8°-9° mese: il feto si posiziona per la nascita.